Il coaching aziendale

Gen 19, 2016 |

Tutti noi abbiamo una grande familiarità con le liste, sia che si tratti di argomenti elevati o che piuttosto siano dei piccoli promemoria per le nostre azioni quotidiane (la lista della spesa, la lista dei regali da fare a Natale, la lista degli amici da invitare alla nostra prossima cena e così via).
Addentrandosi in ambito lavorativo sono utilizzatissime da ognuno di noi le liste di cose da fare per la giornata o per la settimana, liste che sovente si trasformano in mostruosi elenchi di attività che, più che rendervi maggiormente produttivi, vi sconforteranno generando magari l’effetto contrario a quello voluto.
Focalizziamo un secondo su un aspetto comune a questo tipo di liste: tutte hanno in comune il fatto che elencano le cose da fare. Piuttosto banale direte voi. Vero. Ma se per un attimo invece pensassimo ad una lista esattamente opposta, ovvero una lista che ricorda cose da non fare?
Perché dovremmo farlo?
Il motivo è piuttosto semplice: ciò che spesso fa crescere a dismisura le nostre liste, e parallelamente diminuire la nostra produttività, sono l’insieme di attività inutili o controproducenti che riteniamo a torto di dover compiere. Oppure ciò che ci rende improduttivi sono atteggiamenti e abitudini ‘sbagliate’ di cui quasi non ci accorgiamo più. Ecco quindi che una lista della cose da ‘non fare’ può essere decisamente innovativa, se non rivoluzionaria per il nostro approccio in qualsiasi campo (certamente il lavoro, ma anche i nostri hobby e le nostre passioni, le attività casalinghe e così via).
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