Cardiomiopatia

Mar 31, 2014 |

La cardiomiopatia comprende tutte le patologie che riguardano il miocardio, cioè il cuore, in particolare nel tessuto muscolare, che pertanto influisce sia sulla struttura che sulla funzionalità.
La cardiomiopatia è spesso di tipo genetico e può manifestarsi fin dal grembo materno.
La disfunzione che comporta una cardiomiopatia influisce sulla dilatazione dei ventricoli e ne aumenta il volume (ipertrofia cardiaca).
Le conseguenze di tali disfunzioni portano allo scompenso cardiaco e alla morte del paziente istantanea.
Il muscolo cardiaco può dilatarsi o inspessirsi anche per altre sintomatologie come l’ipertensione, malattie del pericardio e coronaropatie come malfunzionamenti delle valvole o pericarditi.
Le cardiomiopatie si possono dividere in due grandi gruppi: primitive e secondarie.
Quelle primitive possono ricondursi alle patologie che interessano il muscolo e che hanno cause non del tutto note o completamente sconosciute e sono cardiomiopatie ipertrofiche (ispessimento del muscolo), restrittive (restringimento delle camere atriali o ventricolari), aritmogene (disfunzioni del ritmo cardiaco) e dilatative (dilatazione dei ventricoli con conseguente asistolia).
Quelle secondarie invece riguardo il tipo ischemico (ostruzione delle arterie coronarie e mancanza di ossigeno), ipertensivo (riferito alla pressione sanguigna che sale oltre i limiti di 85/140), valvolare (disfunzione delle valvole che riguardano le arterie cardiache), metabolico (causate da patologie come il colesterolo, diabete e altri indicatori metabolici) e infiammatorio (infiammazione del muscolo cardiaco).
Tutti questi tipi di cardiomiopatie elencate causano a scompenso cardiaco e influenzano in modo negativo la capacità di pompaggio del sangue ad ogni battito fino a ridurla sensibilmente.
Le cure dipendono dalla cardiomiopatia e possono essere farmacologiche, con impianto di defibrillatori, pacemaker, chirurgiche e raramente avviene il trapianto di cuore.

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