Dopo anni di intensa crescita sembra che stiano venendo a galla i difetti di un mercato gaming in Italia troppo piccolo e fortemente condizionato dalla sua regolamentazione. Poker e regole, soprattutto, tendono a condizionare la crescita del mercato nazionale: il poker non riesce più a reggere la competizione di settore dovuta alla nascita continua di nuovi giochi o tipologie di gioco da casinò, mentre le regole sembrano, a paragone con i più importanti mercati del gioco online, eccessive e limitanti.
Interessanti i dati degli incassi del comparto poker online: per quanto riguarda la modalità a torneo, il mese di agosto ha registrato un incasso di 78 milioni di euro. Il trend è nettamente inferiore al mese di luglio, mese che è stato molto più proficuo: sono stati raccolti, infatti, oltre 86 milioni di euro, ma il calo è da collegare ovviamente anche alla condizione stagionale dei vacanzieri. Diverse, invece, sono le cifre che riguardano il poker cash. Il poker in questa modalità registra 32 milioni di euro in più rispetto al mese di luglio. Il trend economico è inversamente proporzionale alla modalità torneo, segno che il cash attrae molto di più delle vincite milionarie ipotetiche.
I dati, per lo più per i cash game, sono ancora positivi e lasciano sperare in una ripresa anche per altri settori simili (vedi roulette o blackjack) che tendono comunque a definire minori guadagni rispetto ai primi anni di diffusione nella rete. D’altronde il connubio poker e regole non sembra differente quando si guarda ai player europei del gaming online. Se in Italia il mercato e’ cresciuto fino al 2011, per poi cedere in un solo anno oltre il 50% di raccolta nazionale, in Francia il gioco del poker online e’ in forte crisi, come in Italia, per via di una tassazione troppo elevata che scoraggia i giocatori. In Spagna, invece, la situazione è si diversa, ma non per questo migliore: un mercato appena nato con pochissimi operatori, non ancora in grado di sostenere un mercato nazionale del poker online.
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