Il processo della micropallinatura

Gen 31, 2017 |

Quando ci si trova di fronte a una superficie metallica sporca, incrostata, imbrattata da residui di vernici o con brutture dovute all’ossidazione e alla formazione di patine di varia natura, la prima cosa che verrebbe in mente per pulirla è trattarla con prodotti abrasivi o detergenti specifici per questo tipo di materiale.

Certamente questo corrisponde a verità nel caso di pulizie effettuate a livello domestico, ma su scala industriale sono ben altri i modi con cui viene effettata la rimozione dai manufatti in metallo dei materiali estranei accumulatisi sulla loro superficie.

È nel dettaglio la micropallinatura, o semplicemente pallinatura, il processo adottato: si tratta di un procedimento esclusivamente meccanico, che non comporta l’utilizzo di alcuna sostanza chimica nociva per l’ambiente o potenzialmente pericolosa per l’uomo, ma che invece si basa sull’impiego di piccole sferette (in genere, di metallo) proiettate sulla superficie dell’oggetto di metallo in una sorta di “bombardamento” costante.

L’azione estremamente abrasiva determinata dalla micropallinatura fa sì che qualsiasi cosa estranea al metallo che si trova sulla sua superficie venga rimossa sino in profondità, permettendo quindi di ottenere un impeccabile risultato finale.

Il metallo, lucido e brillante come se fosse nuovo, è il risultato dei trattamenti di pallinatura eseguiti da ditte specializzate; l’adozione di queste specifiche metodiche è anche in grado di incrementare la durezza e la resistenza del metallo nei confronti della formazione di crepe.

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