Sintomi della carenza di ferro – alimentazione e rimedi

Sono in particolar modo le donne, in età adolescenziale, o durante la gravidanza, a soffrire di carenza di ferro.
Questo minerale è una parte importante dell’emoglobina, una molecola essenziale per il trasporto dell’ossigeno nel sangue e verso tutti gli organi.

La quantità di ferro presente nell’organismo è regolabile soprattutto a livello di assorbimento, attraverso l’alimentazione, mentre la sua eliminazione è relativamente costante ed avviene prevalentemente attraverso le feci, piccole emorragie intestinali o della pelle, attraverso la bile e l’urina.
I principali sintomi da carenza di ferro sono senso di stanchezza, pallore, giramenti di testa e ronzii alle orecchie, battito cardiaco accelerato, polso debole e frequente, respiro affannoso.
Nel lungo periodo, questa mancanza può determinare anche un aumento della caduta dei capelli e una diminuzione nella concentrazione e nell’efficienza del sistema immunitario, che diventa più vulnerabile alle infezioni.
Esistono vari fattori che predispongono la persona a una carenza di ferro, ma quello principale è rappresentato dalla dieta.
Il consumo di tanti cereali integrali e verdure, per esempio, oppure quando vengono combinati male gli alimenti, può essere la causa diretta di un ridotto apporto di ferro; se, per esempio, si consuma poca carne o poco pesce (è il caso dei vegetariani), è necessario integrare il ferro attraverso altri prodotti o ridistribuire gli alimenti in modo corretto.
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