Dai sintomi alle cure per l’incontinenza fecale

Ott 27, 2017 |

Quella dell’incontinenza fecale è una sindrome non “grave” ma “gravosa”. Pur non mettendo infatti a repentaglio la vita di chi ne è colpito, il problema ha ripercussioni decisamente pesanti in termini di rapporto con il proprio corpo, autostima e vita sociale.

Questa forma di incontinenza è caratterizzata dalla perdita, non intenzionale e spesso del tutto improvvisa, di feci sotto forma liquida e/o solida: questi sono i sintomi caratteristici dell’incontinenza fecale.

Coppia in situazione di disagioNumerose possono essere le cause, dai disturbi proctologici come le emorroidi, all’abuso di lassativi o a patologie metaboliche (es. diabete) o neurodegenerative (es. Alzheimer, Parkinson).

Alla base della perdita di controllo dello sfintere possono esserci anche danneggiamenti del pavimento pelvico (es. dopo il parto vaginale), lesioni muscolari o neurologiche, perdita del tono muscolare e altre motivazioni.

Quando i sintomi dell’incontinenza fanno la loro comparsa, ma soprattutto quando non sembrano avere alcuna intenzione di passare, bisogna assolutamente farsi visitare da un medico. Il dottore di famiglia è il punto di partenza dell’intero processo di diagnosi: a lui bisogna rivolgersi per discutere del problema e farsi consigliare gli esami e le visite specialistiche del caso.

Il secondo step del percorso di trattamento è la diagnosi dell’effettivo problema da parte di un proctologo; sarà proprio lo specialista, sulla base delle sue rilevazioni, a indicare al paziente la cura migliore per il suo caso, come ad esempio gli interventi chirurgici di ultima generazione, specifici per l’incontinenza anale e minimamente invasivi.

 

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