Come calcolare la Tobin Tax sui derivati italiani

Gen 30, 2013 |

Dal 1° Luglio 2013 la Tobin Tax italiana riguarderà anche i derivati con sottostante indici o azioni italiane: Future, Cw, opzioni, certificati, Cfd ecc. Il meccanismo di calcolo è decisamente diverso rispetto a quello delle azioni italiane a maggiore capitalizzazione su cui l’imposta dello 0.12% inizierà a gravare dal 1° marzo.

A differenza delle azioni, la tassa interesserà sia per le operazioni multiday che intraday fatte con derivati italiani ed inoltre colpirà sia il compratore che il venditore. Sui derivati il regime cambia: si passa dalla aliquota percentuale sulle azioni a una tariffa fissa; la tariffa dipende dal tipo di strumento e dal valore del contratto. Se ad esempio si acquista un Ftse Mib Future ai prezzi attuali (17.700 punti) l’importo dovuto sarà di 0.2€ in acquisto e 0.2€ in vendita. Qualora però l’indice italiano superi i ventimila punti, il valore nozionale del contratto supererebbe i centomila euro (ogni punto vale 5€) e questo renderebbe l’imposta ben più onerosa: si pagherà 1€ in entrata e 1€ in chiusura di trade. Inoltre se il sottostante viene negoziato su un mercato non regolamentato la tariffa è moltiplicata per 5

Da una simulazione sul sito www.tobin-tax.it emerge come l’imposta sui derivati è tendenzialmente meno gravosa rispetto a quella sulle azioni ad alta capitalizzazione: basti pensare che un operatore che ogni giorno esegue 5 operazioni sul Ftse Mib Future, ai valori attuali, pagherà 528 euro all’anno di Tobin Tax. Con una operatività così attiva sarebbe il costo delle commissioni di negoziazione a impattare in maniera significativa sui risultati netti: basti pensare che qualora si paghi all’intermediario 6€ per ogni contratto negoziato il costo annuo delle commissioni sarebbe di 15.840 e l’investitore solo per raggiungere il break even ovvero il livello di profitto che copra i costi fissi (bolli, capital gain, tobin tax, commissioni ecc) dovrebbe guadagnare quasi 21.000€

La Tobin Tax italiana esclude i derivati su indici e azioni estere così come il Forex, i derivati su tassi di interesse e quelli su materie prime. Questo riduce fortemente la capacità di produrre gettito per l’Erario, considerando anche che i market maker sono esentanti; inoltre penalizzerà in maniera consistente i derivati italiani, spesso necessari per la stabilità del sistema, riducendo in maniera significativa la liquidità del mercato locale in quanto l’investitore avveduto si sposterà verso derivati esteri molto liquidi (come il Dax, l’Eurostoxx e il Bund) che sono attualmente esentati dall’imposta. Per calcolare l’impatto della Tobin Tax sui propri investimenti: www.tobin-tax.it Per ulteriori approfondimenti: http://www.youtube.com/watch?v=sgB_zczBhFw

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