Nell’epoca del consumismo, dall’acquisto compulsivo, delle grandi offerte, nell’epoca del tempo che scorre sempre troppo in fretta c’è ancora qualcuno che ama prendersi i giusti tempi per cucinare, per godersi un tramonto, per giocare qualche ora con i nipoti. Sono queste le persone che ancora oggi scelgono di acquistare il vino sfuso e di imbottigliarlo in autonomia come si faceva ai vecchi tempi.
Un’abitudine fai da te che viene premiata anche con un piccolo risparmio, un hobby al quale non si può approcciare senza aver prima ascoltato qualche consiglio. Innanzitutto bisogna scegliere il vino giusto rispetto al proprio palato, quello che stimola di più l’attenzione: di solito sono i vini più giovani ad essere adatti a questa modalità. Le bottiglie per vino più indicate saranno quelle da 75 cl. o da 150 cl.: la bordolese e l’emiliana sono robuste e pratiche, meglio in versione scura per i rossi e chiara per i bianchi.
I tappi, di sughero o sintetici, dovranno essere di qualità per garantire la conservazione del vino. Quando imbottigliare? La luna piena è indicata per tutti i tipi di vino, l’ultimo quarto per quelli dolci e da invecchiamento, il primo quarto per i vini frizzanti: è sempre meglio evitare la luna nuova!
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