Ufficio Placement: riconoscere quelli che funzionano davvero

Gen 28, 2013 |

L’ufficio placement è l’ufficio di una scuola di specializzazione che si occupa di aiutare i corsisti a trovare lavoro dopo il Master o il Corso di specializzazione. Una business School d’eccellenza avrà quasi sempre un ufficio Placement integrato, perché è naturale che dopo aver formato gli allievi – soprattutto se provengono direttamente dal mondo universitario e sono alla ricerca del primo lavoro – la scuola si occupi anche di fornire il primo contatto con il mondo delle imprese. Non dimentichiamo, inoltre, che spesso le Business School hanno anche partnership con aziende e studi, con un tipo di rapporto che funziona così: le aziende si impegnano a prendere in considerazione gli allievi per stage e tirocini mentre le scuole si impegnano a svolgere la parte burocratica relativa all’attivazione dello stage. Si tratta per entrambi di un vantaggio notevole: le aziende risparmiano sui costi amministrativi, le scuole di alta formazione  offrono un servizio aggiuntivo ai corsisti.

Molto spesso, però, proprio la necessità di attirare nuovi corsisti (ovvero nuovi clienti), porta le business school a mentire sulle reali possibilità del proprio Ufficio Placement e sulle potenzialità del candidato.

Il famoso “stage garantito” si rivela spesso una chimera, perché solo alcune tipologie di candidato possono generare uno stage in maniera automatica, e queste tipologie corrispondono a candidati giovani, laureati con buoni voti, brillanti e svegli. Ma cosa accade quando, ad esempio, il candidato ha superato i 30 anni, ha poca esperienza e una carriera universitaria mediocre? Promettere a questo tipo di candidato l’inserimento in azienda è solo un pretesto per vendergli il master. Questo non vuol dire che per lui sia impossibile trovare uno stage, ma di certo un ufficio placement che si rispetti dovrebbe mettere in chiaro le reali prospettive e lavorare per trovare delle soluzioni mirate e ritagliate sul profilo individuale del candidato, per quanto ostica questa impresa possa risultare.

Un altro discorso, poi, riguarda il settore lavorativo: ci sono settori in cui è più facile l’inserimento (magari perché il turn over è alto) e settori in cui anche un semplice stage passa attraverso un’accurata selezione. facciamo degli esempi concreti:

  • nelle aziende in cui l’organico è ben strutturato e le mansioni sono suddivise con precisione, l’inserimento di uno stageur sarà sempre un processo più lungo e complesso. Per questo motivo, in settori come il finanziario, ma anche in quelli come le Risorse Umane, dove l’organigramma aziendale è molto rigido e strutturato, la promessa dello stage non può che essere uno specchietto per le allodole. I master risorse umane o i master in finanza e controllo, in controllo di gestione, in economia e amministrazione formano dei professionisti in settori molto competitivi, e per questo motivo i primi a trovare uno stage saranno i migliori allievi. per tutti gli altri, la lotta sarà dura e non sarà scontata;
  • nei settori caratterizzati da un’alta mobilità o stagionalità, come il turismo e il settore viaggi, lo stage sarà molto più facile da ottenere, perché le aziende avranno molta più richiesta di tirocinanti e stagisti, anche se – va detto – non sempre con l’intenzione di confermarne l’assunzione dopo il periodo di stage;
  • nei settori cosiddetti “creativi”, come le pubbliche relazioni, l’editoria e la stampa, lo stage sarà più che altro un modo per ottenere visibilità, e considerando che questo è un mondo caratterizzato da aziende flessibili, con un’alta percentuale di lavoratori free-lance, lo stagista sarà più facile da inserire, ma anche più facile da mandar via alla fine del tirocinio.

Per concludere, l’Ufficio Placement serio è quello che parla con chiarezza al proprio cliente, prospettandogli scenari realistici: proprio da questo realismo, peraltro, possono nascere le migliori opportunità di trovare realmente la propria strada.

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