Ultime notizie da bot e conti deposito

Dic 20, 2014 |

Negli ultimi anni, si è venuto a creare una specie di dualismo tra l’investimento in bot e conti deposito. Ecco qual è la situazione attuale.

Che si tratti di somme di denaro importanti o di dignitosi gruzzoletti, sono ancora molte le persone che sentono la necessità di investire i propri risparmi, magari vedendoli aumentare nel tempo. La scelta ricade inevitabilmente tra le due forme di risparmio principali, il conto deposito e i bot, rendendo sempre più acceso il dibattito su quale delle due convenga di più in termini di guadagno.
Attualmente, l’ago della bilancia è decisamente a favore dei conti deposito, mentre i bot sembrano essere ai minimi storici. Ma quali sono le ragioni che spingono sempre più risparmiatori a scegliere i conti deposito?

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I BOT, Buoni Ordinari del Tesoro, sono i famosi titoli di cui tanto si sente parlare. Vengono emessi dallo Stato con una validità di trimestrale, semestrale o annuale, in base alle esigenze dell’investitore. L’acquisto può essere effettuato solo tramite la mediazione di un intermediario finanziario, che partecipa a un’asta, durante la quale viene venduta una certa quantità di BOT.

L’aspetto positivo dei BOT è il fatto che il loro rendimento è già noto al momento dell’acquisto. Si tratta, infatti, di obbligazione senza cedola, per cui nel momento in cui scegliamo di acquistare un BOT con durata trimestrale, sappiamo già quale sarà il nostro guadagno finale al termine dei tre mesi. Sono utili, quindi, soprattutto per chi ha bisogno di ottenere investimenti a breve termine, senza brutte sorprese.

Il conto deposito, invece, è una forma di investimento completamente diversa. Il cliente decide di affidare i propri risparmi alla banca, aprendo appunto un conto deposito, senza dover garantire necessariamente una quota minima.
Nel corso del tempo, alla somma iniziale verrà aggiunto l’equivalente del tasso d’interesse che vi è stato applicato. In questo modo si ha la possibilità di veder aumentare i propri risparmi in misura proporzionale al tempo trascorso, garantendo, però, alla banca una certa percentuale della somma aggiuntiva.

Secondo le recenti previsioni, sembra che il rendimento attuale e per l’inizio del prossimo anno relativo ai BOT sarà decisamente sfavorevole, con valori negativi ben al di sotto del 2%. La situazione è particolarmente grave soprattutto per i buoni a breve termine, con valori dello 0,33%, ma non migliora di molto neppure con quelli a lungo termine.

In realtà, anche i tassi di interesse applicati ai conti deposito sembrano subire un calo, garantendo comunque un rendimento di oltre il 2%. I conti deposito, inoltre, sembrano resistere anche in vista dell’aumento dell’aliquota dal 20% al 26%, pur mantenendo un certo margine di guadagno ai risparmiatori.
La situazione potrebbe comunque essere ribaltata per il 2015, grazie alla manovra della Banca Centrale Europea, il quantitative easing o alleggerimento quantitativo, per promuovere la compravendita dei titoli di Stato.

In ogni caso, sono ancora molti gli scettici in merito alla possibilità di far rinsavire la grave situazione in cui si trovano al momento i BOT.

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