Per la cura delle emorroidi oggi la chirurgia fa miracoli

Mag 28, 2015 |

Le emorroidi altro non sono che strutture vascolarizzate situate nel canale anale. In condizioni di assoluta normalità esse agiscono come cuscinetti che con il loro spessore garantiscono la continenza dell’ano; tuttavia è possibile che esse evolvano verso una condizione patologica quando diventano infiammate e gonfie.

A seconda della situazione che si è innescata e della sua gravità, i sintomi delle emorroidi possono essere diversi; quelli di gran lunga più comuni sono la perdita di sangue e il dolore, associati al gonfiore e alla sensazione talvolta di non avere completamente svuotato l’intestino. Quando la patologia emorroidaria evolve, può verificarsi anche la fuoriuscita dei tessuti (prolasso) che può essere momentanea o permanente.

Mentre per i casi più gravi di emorroidi un tempo si ricorreva alla chirurgia “d’impatto” e, in particolare, all’asportazione dei tessuti – con esiti spesso negativi per il paziente e tempi di guarigione lunghi – oggi si preferisce impiegare tecniche più evolute e soprattutto a ridotta invasività.

Una delle più apprezzate è, negli ultimi anni, la tecnica THD Doppler per la cura delle emorroidi che legando selettivamente le arterie che le irrorano ne consente lo sgonfiamento e, in caso di bisogno, comprende anche la ricollocazione dei tessuti laddove si trovavano prima del prolasso.

Naturalmente il primo tentativo per curare le emorroidi va però fatto intervenendo sugli stili di vita e, nello specifico, cercando di evitare la sedentarietà e la stitichezza e gli sport più impattanti (ciclismo, pesistica…) sul “lato B”.

 

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